Avvocato Francesco Maresca

Archive for November, 2018

Giovannelli Repubblica.itby maresca_user

“ 3 aprile 2017 Firenze, assolto il fidanzato alla guida, inchiesta sull’Anas per
la morte di Carolina

Carolina Contini aveva 25 anni quando morì in un terribile incidente sulla superstrada Firenze Pisa Livorno. Era il 19 ottobre 2013. La Mini Cooper guidata dal suo fidanzato, Iacopo Giovannelli, sbandò nel tratto fra Lastra a Signa e Ginestra Fiorentina. La macchina si schiantò contro il guard rail laterale di una piazzola di sosta. Carolina, sbalzata fuori, fu decapitata dalle lamiere taglienti del guard rail. Il fidanzato rimase illeso. Accusato di omicidio colposo e difeso dall’avvocato Francesco Maresca, è stato assolto in tribunale. Il giudice Agnese Di Girolamo non ha ritenuto sufficienti le prove sulla sua imprudenza alla guida e invece ha disposto la trasmissione degli atti alla procura, perché vengano valutate le responsabilità dell’Anas e della Ati Global Service, la società che fino al primo ottobre 2013 era incaricata della manutenzione della superstrada. L’ipotesi da vagliare è che il guard rail fosse montato male, con sostegni non consoni, uno piantato nell’erba e l’altro nel cemento, così da presentare una resistenza diversa. E che sia stato questo il motivo per cui sotto l’urto dell’auto la lamiera si aprì a v, trasformandosi in una lama tagliente.”.

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2017/04/03/news/firenze_assol

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Calcio Cremonaby maresca_user

“ 12 aprile 2016
Calcio, “Bettarini va assolto”. E dal gup c’è anche Camilli, da accusatore ad imputato.

Hanno preso il via oggi, nella nona udienza del maxi processo sul calcio scommesse, le arringhe degli avvocati di alcuni degli imputati (in tutto sono 85) per i quali il pm Roberto di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio. Da segnalare la posizione di Stefano Bettarini, il cui legale, l’avvocato Paolo Zilioli, in sostituzione del collega Ernesto De Toni, ha chiesto il non luogo a procedere. La memoria difensiva su Bettarini, ex giocatore, oggi agente immobiliare a Miami, era già stata depositata. A tirare in ballo l’ex giocatore di Fiorentina, Parma e Sampdoria, erano state le dichiarazioni del capo degli scommettitori ‘Zingari’, il macedone Hristyian Ilievski, che dopo essersi costituito raccontò al procuratore di Martino di aver dato a Bettarini 60mila euro in relazione a una partita del Siena, aggiungendo che per quanto ne sapeva, l’ex calciatore agiva per conto del presidente della squadra toscana, Massimo Mezzaroma, anch’egli tra gli imputati. A Bettarini il macedone aveva riservato “un ruolo importante nel cercare, tra i giocatori delle varie squadre, coloro che fossero disposti a farsi corrompere”. Per Massimiliano Benassi, portiere del Lecce, ha parlato l’avvocato Luigi Marsico. Sotto accusa c’è la partita Lecce-Lazio. “Il mio cliente è già stato prosciolto dalla giustizia sportiva”, ha fatto sapere il legale. “Gli unici elementi a suo carico sono le dichiarazioni di Ilievski che sono de relato e vaghe. Anche un dibattimento non avrebbe la possibilità di specificare le condotte, in quanto il capo di imputazione è molto vago”. “La carriera di Benassi”, ha continuato l’avvocato, “è stata rovinata, perchè nel processo sportivo rischiava la squalifica, e per questo motivo non ha avuto proposte, nonostante fossero interessate a lui le migliori squadre di serie A”. “Insopportabile un processo dopo quattro anni”, ha a sua volta commentato l’avvocato Francesco Maresca, legale dell’ex portiere del Piacenza Mario Cassano. “Se le imputazioni fossero ridimensionate o annullate, questi atleti sarebbero stati distrutti”. Ad ammettere la combine Torino-Grosseto è stato l’avvocato Paolo Zilioli per conto del suo cliente, Paolo Acerbis, ex portiere dell’AlbinoLeffe e del Grosseto. Questo per quanto riguarda l’accusa di frode. Respinta, invece, l’accusa più grave di associazione a delinquere. “In questo senso”, ha specificato la difesa, “c’è un’assoluta mancanza di elementi a fondamento della prova della sua partecipazione all’associazione”. Di associazione per delinquere è accusato anche il faentino Luca Burini, dipendente di una ditta di autoricambi di Forlì, al quale la procura contesta pure il reato di riciclaggio in concorso con il suo amico, ex bomber della Nazionale, Beppe Signori, con l’ex calciatore Luigi Sartor e con il commercialista dello stesso Signori, Daniele Ragone. L’accusa riguarda movimentazione di denaro attraverso una società panamense proveniente dalle scommesse. Difendere Burini è compito dell’avvocato Antonio Materia, che in primo luogo ha chiesto il non luogo a procedere per il riciclaggio, specificando che secondo la difesa “si tratta semmai di autoriciclaggio, un reato punito in epoca successiva ai fatti”. “Ma anche qualora si trattasse di riciclaggio”, ha continuato il legale, “la competenza del processo non sarebbe a Cremona, ma a Parma, dove ha la residenza l’imputato“. L’avvocato ha invece chiesto lo spostamento del processo a Bologna per quel che riguarda l’altra accusa di associazione a delinquere. “La competenza è a Bologna”, ha detto Materia, “luogo nel quale l’associazione si sarebbe costituita”. Altra posizione trattata oggi, quella di Piero Camilli, patron della Viterbese, nel 2014 rieletto sindaco del Comune di Grotte di Castro. Per la vicenda calcio scommesse, la giustizia sportiva lo aveva condannato in primo grado a cinque anni di squalifica con retrocessione della sua squadra in Lega Pro. Sentenza ribaltata nel 2012 dalla corte d’appello federale che lo aveva prosciolto dall’accusa di aver truccato la partita tra Ancona e Grosseto. Ora, davanti alla giustizia penale, il numero uno della Viterbese Castrense, difeso dall’avvocato Enrico Valentini, è chiamato a rispondere dello stesso match in qualità di ex presidente del Grosseto. Camilli è un accusatore finito suo malgrado sul banco degli imputati. Era stato proprio il patron della Viterbese, prima che scoppiasse lo scandalo del calcio scommesse, a denunciare, il 22 febbraio del 2009, il marcio nel mondo del pallone. Il 24 febbraio successivo, Camilli era stato sentito dai funzionari della procura federale ai quali aveva rivelato che alcuni dei suoi giocatori potevano essere coinvolti nelle scommesse. A puntare il dito contro di lui è Andrea Iaconi, ex direttore sportivo del Grosseto, condannato in appello a tre anni e nove mesi di squalifica proprio per quel match truccato. Nella sua arringa davanti al giudice Pierpaolo Beluzzi, durata quaranta minuti, l’avvocato Valentini ha parlato di “mancanza di riscontri” contro il suo assistito e di “assoluta inconsistenza delle accuse”, sottolineando la non credibilità di Iaconi, unico accusatore di Camilli. Polemica sui tempi di interventi degli avvocati, fissati in 20 minuti ciascuno, è arrivata dall’avvocato Salvatore Verdoliva, legale di Cristian Bertani, ex attaccante del Novara. “Il pm ha discusso per quattro udienze, e per ogni imputato ha depositato una memoria. Sulla posizione di Bertani, di Martino ha parlato 45 minuti”, si è lamentato il legale, “mentre io ne avevo solo 20. Il giudice non può contingentare i tempi”. Per il suo assistito, l’avvocato Verdoliva, che come tanti altri legali ha fatto un plauso al tribunale di Cremona per l’organizzazione del processo, ha chiesto il non luogo a procedere e ha depositato una memoria. Si torna in aula lunedì con le difese dei fratelli Cossato, di Bellavista, di Gegic e di Goretti. Martedì giornata importante con gli interventi degli avvocati di Colantuono, Mauri, Doni e delcremonese Paoloni.”.”.

Calcio, ‘Bettarini va assolto’.E dal gup c’è anche Camilli,da accusatore ad imputato

Guidali Firenze Postby maresca_user

“ 22 dicembre 2016
FIRENZE: CONDANNATI PER PECULATO PROFESSORI E DIRIGENTI
DELL’ISTITUTO DI SCIENZE UMANE (SUM)

FIRENZE – Il tribunale di Firenze ha condannato a due anni e quattro mesi il professor Aldo Schiavone, ordinario di diritto romano, per peculato nel processo sulle spese pazze al Sum, l’Istituto post-universitario di Scienze Umane che aveva sedi a Firenze e Napoli e di cui lo stesso Schiavone è stato fondatore e direttore. Condannata per lo stesso reato anche la direttrice amministrativa Daisy Sturmann dal 2002 al 2007, a 2 anni e due mesi. Schiavone, difeso dall’avvocato Valerio Valignani, e Sturmann, difesa dall’avvocato Marco Scarabottolo, sono anche stati interdetti dai pubblici uffici. Il pm Giulio Monferini in requisitoria aveva chiesto condanne a sei anni e mezzo per Schiavone e a quattro anni per la Sturmann. Inoltre – anche confermando le richieste del pm – il tribunale ha assolto due direttori amministrativi del Sum pro tempore, Loriano Bigi, nel 2007, e Antonio Cunzio, nel 2008, e la titolare di un’agenzia di viaggi in rapporti commerciali col Sum, Maria Grazia Guidali. Bigi, difeso dall’avvocato Fabio Pisillo, è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio perché il fatto non sussiste. Cunzio, difeso dall’avvocato Sigfrido Fenyes, ha avuto la riqualificazione delle accuse da peculato a truffa aggravata e così per lui è scattata l’assoluzione per prescrizione. Assolta, perché il fatto non sussiste, dalle accuse di falso e truffa aggravata Maria Grazia Guidali, difesa dall’avvocato Francesco Maresca: l’imputata recepiva gli ordinativi per viaggi dall’amministrazione del Sum in un contesto commerciale e non le competeva il conoscere i motivi di queste spese. Al centro di indagini della guardia di finanza finirono cene, viaggi e acquisti fatti tra il 2006 e il 2009. Gli investigatori trovarono che i costi erano stati sostenuti con soldi provenienti dalle casse dell’istituto di alta formazione. Il processo penale, concluso oggi, era cominciato nel marzo 2013. Una settimana fa la Corte dei Conti aveva condannato per danno erariale il professor Schiavone, l’ex vicedirettore del Sum, il latinista Mario Citroni, i direttori Bigi e Cunzio e la dirigente Sturmann. I giudici contabili hanno ritenuto che all’interno dell’istituto, ora inglobato dalla Scuola Normale di Pisa, fosse stato sprecato denaro pubblico.”.

https://www.firenzepost.it/2016/12/22/firenze-condannati-per-

peculato-professori-e-dirigenti-dellistituto-di-scienze-umane-sum/

Stefanoni Valdarnopostby maresca_user

“ 9 dicembre 2013 Due anni e un mese a Pietro Stefanoni per la morte di Allison Owens. La Corte d’Appello riduce la pena.

La Corte d’Appello del Tribunale di Firenze ha ridotto a due anni, un mese e 10 giorni la condanna per Pietro Stefanoni ritenuto colpevole di avere travolto, uccidendola, nell’ottobre 2011 la 23enne americana Allison Owens. Il Tribunale di Arezzo nell’aprile
2012 aveva condannato con rito abbreviato l’uomo, commerciante e residente a Incisa, a 3 anni e 2 mesi per omicidio colposo e omissione di soccorso e a risarcire la famiglia della ragazza costituitasi parte civile. L’avvocato Francesco Maresca, difensore
dello Stefanoni, ha annunciato, adesso, anche il ricorso in Cassazione. La vicenda risale all’ottobre 2011. Allison Owens scompare domenica 2 ottobre dall’abitazione di San GIovanni che condivide con alcune colleghe. Verrà ritrovata il 4 ottobre ormai priva di
vita nel canale Battagli lungo la regionale 69. I carabinieri della compagnia di San Giovanni che conducono le indagini parlano subito di un pirata delle strada. Il venerdì, quando ormai sono sulle tracce dell’automobilista grazie anche ad alcune testimonianze, Pietro Stefanoni assistito dall’avvocato Maresca si costituisce nella caserma di corso Italia. Dirà di non essersi accorto di aver colpito e ucciso la giovane americana. Viene arrestato e poi ristretto ai domiciliari. Il 18 aprile del 2012 il Tribunale di Arezzo lo condanna a 3 anni e due mesi: due anni per l’omicidio colposo, un anno e due mesi per l’omissione di soccorso. Il giudice per le indagini preliminari Giampiero Borraccia emette una sentenza pesante nei confronti di Pietro Stefanoni, andando anche oltre la pena richiesta dal pubblico ministero Marco Dioni, accogliendo le tesi dell’accusa. Soddisfatto, allora, l’avvocato della famiglia Owens, Valentino Durante, deluso il difensore di Stefanoni Francesco Maresca che aveva chiesto il minimo della pena per omicidio colposo e l’assoluzione perchè il fatto non sussiste per l’omissione di soccorso e che per questo annuncia il ricorso in appello. La Corte d’Appello dunque ha diminuito la condanna. Adesso è attesa La Cassazione.”.

http://valdarnopost.it/news/due-anni-e-un-mese-a-pietro-stefanoni-

per-la-morte-di-allison-owens-la-corte-d-appello-riduce-la-pena

Magherini Corriereby maresca_user

“14 giugno 2016 Magherini, la difesa dei carabinieri:
«Processo politico contro l’Arma»

Per Maresca uno dei problemi di questo processo è il fatto che la difesa delle parti civili «vuol far diventare tutti uguali certi processi» ha detto citando il processo Cucchi e quello Aldrovandi. In entrambi i casi, così come per Magherini, il difensore è stato l’avvocato Fabio Anselmo. Per Maresca, che ha definito comunque «un dramma, una tragedia» la morte di Magherini, non si può non sottolineare che il 40enne aveva assunto «volontariamente cocaina ed alcol» e che i militari vennero chiamati in Borgo San Frediano per bloccare un uomo in «evidente stato di alterazione». In aula dopo il richiamo fatto dal giudice all’ultima udienza sono presenti i volontari della Croce rossa, ma non con le loro divise rosse, e anche le magliette gialle degli amici di Magherini sono solo un paio. Fuori dal tribunale, invece, è appeso lo striscione con la foto del 40enne e la scritta «Riccardo Magherini presente».”.

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/16_g

iugno_14/magherini-difesa-carabinieri-c67f8f1a-3219-11e6-b851-
897aa1514f17.shtml

Altrui Rana Umbriaby maresca_user

“ 16 novembre 2017 Perugia, tentato omicidio in tribunale.

Perizia psichiatrica all’aggressore dei giudici Il giudice fiorentino Alessandro Moneti ha incaricato uno psichiatra di accertare le condizioni mentali di Roberto Ferracci. La perizia è stata disposta nell’ambito del processo con rito abbreviato che si sta svolgendo contro il 53enne di Spello accusato di tentato omicidio nei confronti dei giudici Francesca Altrui e Umberto Rana aggrediti con un coltellaccio da cucina il 25 settembre negli uffici del tribunale civile di Perugia. Proprio in virtù del coinvolgimento dei magistrati perugini il fascicolo è stato trasmesso ai colleghi toscani. Ferracci è tuttora detenuto nel carcere di Perugia. Altrui e Rana si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Francesco Maresca, conosciuto a
Perugia per aver assistito i familiari della studentessa inglese Meredith Kercher assassinata in via Della Pergola nel novembre 2007.

Il legale: «Fatto sconvolgente» «Si è aperto il giudizio abbreviato su un fatto sconvolgente – sono le parole di Maresca -. Il giudice ha disposto una perizia psichiatrica, come richiesto dall’imputato, ed è importante interrompere l’ipotesi di condotte simili perché non si devono rendere possibili nella mente del popolo. Questo processo – prosegue il legale – deve dare un segnale forte sull’autonomia e sull’indipendenza dei giudici che non devono essere mai toccati».”.

http://www.umbria24.it/cronaca/perugia-tentato-omicidio-in-

tribunale-perizia-psichiatrica-allaggressore-dei-giudici

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